I taccuini di Tarrou – 299

Anch’io, un tempo, credevo.

Credevo nella creazione artistica come resistenza alla Storia, alla sua violenza, alla sua ferocia. Credevo nella ricchezza dello spirito, nella coscienza critica e nell’emancipazione dell’individuo dalla società, dai suoi luoghi comuni, dai suoi pregiudizi, dalle sue convenzioni, e dai potenti, dai loro sanguinosi regimi. Credevo nell’amore, ma l’amore vero, riservato a pochi, che fa risorgere e salva l’uomo.

Ora che tutto è finito, del mio credo resta come un’eco lontana… Un ricordo fragile e agonizzante. Un anelito crepuscolare.

Ora che tutto è finito, dentro di me sento soltanto il dolore, la solitudine, la disperazione e il nulla, ma di tutti gli uomini, di quelli che furono, sono e saranno.

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